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Intervista a Paul Heyman

Paul Heyman, ex dirigente della ECW e con un passato recente in WWE, è stato intervistato dal "Sun": ecco le sue dichiarazioni più significative.

- "Io e Vince McMahon avevamo opinioni diverse su quello che è il wrestling e il modo di condurre uno show: non che ci sia niente di male in questo, ma lui ha preso tale situazione sul personale e siamo arrivati ad una situazione nella quale lui non voleva lavorare con me e io non volevo lavorare con lui. A quel punto era chiaro che uno di noi era di troppo, ed essendo la WWE la sua compagnia, ovviamente, sono andato via io"

- "Quando venne ricreata la ECW, sembrò chiaro in breve tempo che non si volevano ricalcare le gesta di quella che fu la vera ECW. In pratica, la gestione del brand fu simile ad una situazione di questo tipo: prendete i Beatles, e riformateli con il loro nome, il compito di fare musica e tutto quanto. Bene: adesso aggiungete al gruppo un ragazzo bianco, una ragazza asiatica, un bisessuale ispanico e un afro-americano con accento scozzese, e ditemi se sarà possibile assistere ancora ai vecchi Beatles. Ovviamente no, eppure un ragionamento di questo genere in WWE ha senso, e la ECW ne è la dimostrazione. Volevano adattare ciò che era stata quella federazione al loro pubblico"

- "Per Vince McMahon è inaccettabile accettare una visione così diversa dalla sua sul suo lavoro, perchè agendo così è riuscito a diventare molto ricco e a portare la sua compagnia ad un livello molto elevato dal punto di vista economico. Per questo vuole avere il controllo su ogni che succede in WWE, perchè è convinto che in questo modo gli affari continueranno ad andare bene"

- "Cosa non andava nella ECW l'ho detto direttamente a Vince, ed erano diverse cose: innanzitutto, al di fuori del main event lo show era orribile, e anche gli stage e l'ambiente circostante al ring non avevano alcun senso. L'Elimination Chamber di December to Dismember lo avrei gestito in tutt'altro modo: hai CM Punk, il favorito dalla folla, e Rob Van Dam, la stella che può lanciarlo, e invece fai vincere Bobby Lashley? C'è qualcosa che non va, evidentemente. Io avrei fatto entrare per primo l'allora campione, Big Show, che avrebbe effettuato un breve promo contro il pubblico, proclamando la sua superiorità fisica sugli altri lottatori. Poi sarebbe entrato Punk, il quale lo avrebbe eliminato dopo quattro minuti e mezzo, subito prima dell'ingresso del terzo partecipante, e con il campione già fuori i giochi erano aperti per tutti"

- "Big Show è un uomo molto intelligente, e adora darsi da fare per aiutare i giovani ad arrivare ad un alto livello. Lui, infatti, era entusiasta dell'idea di lanciare CM Punk in quel modo che ho detto sopra. Ma niente, Vince non mi diede retta per nulla, e quella sera capii che era giunto per me il momento di andarmene dalla WWE. Entrai sul ring, introdussi l'Elimination Chamber e me ne andai. Prendermela con Vince in diretta televisiva? No, non sarebbe stato professionale"

- "Stephanie McMahon cercò di riconciliare suo padre con me dopo una discussione, accesa ma civile, che avevamo avuto dopo December to Dismember, ma oramai avevo preso la mia decisione di abbandonare la WWE, e io e Vince ci eravamo già detti quello che dovevamo dirci e ci eravamo stretti la mano. Poi la stessa Stephanie mi disse, lo scorso anno, che lei e Vince mi rivolevano alla WWE, per lavorare con i giovani talenti delle federazioni di sviluppo, o in OVW o in FCW, o in tutte e due. A me come lavoro piace, ma rifiutai, nonostante l'offerta economica fosse molto buona"

- "Ho tentato di acquistare la Strike Force, una federazione di arti marziali, ma l'acquisto non è andato a buon fine. Sono stupito del fatto che si sia venuto a sapere: l'obiettivo, comunque, era quello di sfidare l'UFC. Probabilmente non ci saremmo riusciti, quantomeno in tempi bravi, ma per me era importante creare un'alternativa alla UFC nel campo delle arti marziali, un po' come feci con la ECW nei confronti della WWE e della WCW"

Credits: lordsofpain.net

Andrea "ADL" Di Liello