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Cutting TNA #3

Benvenuti amici sportivi ad una nuova e spumeggiante edizione del mio CUTTING TNA, che oggi, più che un approfondimento, tratta della difesa a spada tratta dello show che seguo, non perché lo segua proprio io, ma perché desidero evitare la serie “TNA sucks” o “WWE better than TNA”.

 

Innanzitutto siete seduti comodi? Ancora sgranocchiate patatine del post-No way out? Ancora increduli della sconfitta di John Cena che però apre mondi infiniti verso il main event di Wrestlemania e del ritorno di Paul “Big Show” Wright? Io, dal canto mio, mi godo la vittoria del mio Edge su un infortunato (e direi alquanto inutilizzabile e obsoleto, se mi permettete il termine, ma visto di chi stiamo parlando me lo permetterete sicuramente) Rey Rey. And than the Rated R Superstar goes straight to Wrestlemania as World Champion! Interrompere ora la striscia di vittorie del signor ‘Taker e mantenere la propria sarà l’obiettivo numero uno fino a marzo.

 

Dicevo di commenti. Colgo l’occasione per salutare i colleghi di reparto Walter Daresta e Alex Di Liello, il direttore (e qui ci vorrebbero i fan all’ingresso di Ric Flair, quelli che si prostrano muovendo le mani su e giù) congratulandomi per il loro lavoro. Ma proprio uno spunto del Basix’s Awards, show che probabilmente quest’anno sostituirà la cerimonia degli oscar, traggo spunto per una breve constatazione, che lungi da me essere critica o risentimento, ma pura differenza d’opinioni; riporto come segue:

Non sono un esperto di TNA, però gli show li seguo, i PPV li vedo interamente. La WWE però è sempre più su, e di molto. La dimostrazione è che nel main event di Against All Odds c’erano per il secondo anno di seguito, Angle e Christian, due wrestler che di certo non sono nati nella Total Nonstop Action. Il problema è che in TNA non riesco a trovarci nulla di bello!”

L’intervento si chiude con un Forza Samoa Joe che preferisco omettere per via del mio tifo sfegatato verso Christian Cage.

 

Ecco, vorrei rispondere al mio conterraneo che dice di non amare la TNA che ovviamente “De gustibus non disputandum est”, ma che la scelta della TNA che a passare di un anno ripropone gli stessi main eventer, entrambi provenienti dalla WWE, a mio modestissimo parere non significa che i wrestler di origine TNA non siano altrettanto validi. Chiedere di AJ Styles, quale mostro di bravura e di tecnica targato esclusivamente NWA. Scusa ma dissento, e credo che non bisognerebbe valutare i wrestler nell’ottica del loro passato, ma in quella del presente.

 

La scelta di Angle e Cage come di nuovo main eventer di Against All Odds non è sbagliata. Inserirvi Samoa Joe come enforcer neanche. Si sa che i prossimi mesi ci attende un Joe più agguerrito che mai in lotta per l’alloro massimo, si sa che il pubblico intende adesso assistere al tanto atteso feud tra due ormai ex amici Cage e Tomko. Combinare tutto in un’unica sfida e tenerla sull’orlo del precipizio in ogni istante è il colpo di genio di cui parlavo già scorsa edizione e che quasi, con gli occhi ancora commossi, non riuscivo a spiegare.

 

Cari amici, per chi segue la TNA da abbastanza tempo da affezionarsi a personaggi come Christian, Angle, AJ, Tomko, Steiner, Joe e Nash un po’ come gli “ottenni” (per usare un’espressione tanto conosciuta) che si comprano la maglietta di Cena, entrano a far parte della Chain Gang e si emozionano per la 619 o la STFU di un demente tanto da portarli, a volte, a riprodurla abbastanza fedelmente su sorelline, fratellini o nonni, quelli, tanto per capirci, a cui è stato proibito assistere al suicidio-omicidio di Chris Benoit perché non preparati (e qui si potrebbe aprire una parentesi lunga e larga come il deserto del Gobi, ma che io chiudo subito) o perché le critiche non farebbero più audience, proprio gli affezionati, dicevo, a mio parere hanno seguito il main event biblico di AAO con tanto di occhi spalancati, lingua di fuori e mano sul pacco. Aspetta, forse quello era un altro tipo di film.

 

Quindi lasciamo lottare questi amici, facciamoli divertire e divertirci, senza paraocchi di confronti impensabili con la WWE e robe varie. Le due federazioni sono semplicemente due realtà diverse che di punti in comune ne hanno realmente pochi. Sarebbe come confrontare la pizza con il brodino, o Angelina Love (quanto mi sei mancata) con Rosi Bindi (nulla contro la piacevolezza di questa donna matura).

 

Risponderò adesso ad altre piccole critiche mosse sullo show. Non credetemi il difensore strenuo della TNA e dei suoi prodotti, TNA che tra l’altro non mi muove un centesimo per il mio “spezzare lance in favore di…”, ma faccio tutto ciò per amore di sport e amicizia leale verso una federazione che, personalmente, credo per molti versi sia molto migliore rispetto alla cugina certamente più famosa e con le tette più grosse.

 

Molti accusano la federazione di Orlando di falsa testimonianza: «TNA We are wrestling? Dove, se specialmente nell’ultima edizione di Impact si è dedicato così tempo e spazio ad un rinnovo dei voti patetico e inutile tanto da fargli occupare addirittura il main event per intero e per un bacio schifoso che Karen e AJ potevano darsi semplicemente nel backstage?» mi chiedono.

 

E in effetti tutti i torti non ce li hanno. Ma forse è meglio che cominciate a pensare che era la puntata immediatamente successiva ad un ppv con davvero tanta carne al fuoco, e si sa, subito dopo il ppv bisogna lasciare spazio alla cosiddetta comedy americana, quello che piace loro tanto e che venderebbero la moglie pur di assistervi. Quella alla S. Valentino, per intenderci. Quella che, invece, parlando di team management e booking team, permette di intrecciare e creare nuove storyline per l’evento successivo. Quindi un po’ di pazienza, le lotte e i match ce ne saranno quanti e come ne vorrete e poi uno dei ppv più spettacolari della TNA, Destination X, è solo il 9 marzo!

 

E poi la bellezza di vedere un Angle sconcertato in mutande che osserva il suo best man baciare sua moglie sull’altare… NON HA PREZZO.

 

Per tutto il resto c’è il prossimo Cutting TNA.

 

Prossimamente con voi.

Vito “The Rated R Superstar” Miacola